giovedì 4 novembre 2010

Un caos lecito

Kant che parla della conoscenza umana,la teoria della relatività che non ho ben capito che cosa sia,la teoria quantistica,e ora dicono anche che ci sono più di tre dimensioni,forse dieci mi pare di aver capito. La società malata di super enalotto,Berlusconi che non si sa se è una piaga o se a qualcuno fa comodo,il qualunquismo,la matematica elementare che ci insegnano a scuola e che io non riesco a capire,una vita sessuale necessaria,eppure c'è chi sostiene che per dedicarsi veramente alla conoscenza deve abbandonare ogni forma di relazione sentimentale. E poi la mente umana,i nostri gesti che inconsciamente rivelano le nostre emozioni e la nostra personalità,e poi le funzioni,e Giacomo Leopardi e il suo pessimismo cosmico,e poi dicono che bisogna essere grandi scienziati per capire,e la tesina da portare all'esame di maturità,che è il nostro primo grande esame,e non ci rendiamo conto che ce ne aspettano tanti altri e molto più difficili,e l'ispirazione che è necessaria per scrivere che viene al momento sbagliato,e i rapporti umani che non hanno regole,che vorresti disperatamente che qualcuno ti dicesse cosa devi fare,vorresti delle regole,vorresti un bene supremo,una giustizia suprema,e poi quando guardi le persone,viene da pensare che le regole non esistono,e poi la giovinezza,poi i 30 anni,e poi lo spessore umano,chi te lo da quello?Si impara sui libri?Si impara con la scienza?E poi la conoscenza,chi ci dice che è certa davvero?Un insieme di simboli creati dall'uomo?Non voglio risposte. Non le avrò mai. Sono una minuscola cosa sospesa in un punto qualsiasi fra l' infinitamente grande e l' infinitamente piccolo,sarei presuntuosa a desiderare risposte. Per noi non ci sono risposte,per noi ci sono solo continue torture che derivano dalla tremenda disgrazia di avere una ragione e dei sentimenti. Una ragione che ti fa soccombere quando la usi troppo,ma che ti rende la persona più felice e più viva quando la utilizzi al massimo. Felicità è conoscere diceva Platone,e pensare che c'è chi lo considera un idiota. Chissà dov'è questa nostra felicità.
è un caos lecito il mio,perché ogni uomo,per il fatto di essere tale non può non avere il suo caos.

domenica 17 ottobre 2010

HAKUNA MATATA

"win for life" il nuovo gioco della sisal che promette la possibilità di vincere 4.000 euro al mese per 20 anni. Nella pubblicità viene detto che con 2euro si ha una possibilità su 6 di vincere dai 2 ai10.000 euro. Ebbene,secondo dei dati in quella possibilità di vincita su 6, l'87% viene rimborsato dei 2 euro della giocata,il 12% vince 10euro,lo 0,6% ne vince 100,e lo 0.006% può portarsi a casa 10.000 euro. Quindi le vere possibilità di vincita non sono in realtà 1 su 6,ma 1 su 44.Ma il dato più eclatante è che le possibilità di vincere i famosi 4.000 euro mensili per 20 anni è dello 0.000006%.Senza contare che se questi 4.000 euro al mese vengono vinti,bisogna dividere la somma con gli altri vincitori(e questo è scritto solo in piccolo dietro la schedina in un angoletto remoto).Tuttavia le possibilità di vincita in win for life sono comunque più alte di quelle del superenalotto(0.00000016%)(spero di aver riportato correttamente il numero degli zeri!). Inoltre il motivo per cui la sisal abbia scelto come montepremi,invece di una somma sotanziosa e unica,un entrata mensile di 4.000euro è semplice:quale italiano medio non desidererebbe uno stipendio fisso e guadagnato senza alzare un dito?("ti piace vincere facile?").Una sistemazione ideale sia per i giovani,i quali temono per un futuro da precari,sia per gli adulti,che sperano di poter aiutare i figli o incrementare la loro pensione. E così scoppia l'interesse per "win for life".E così tutti a giocare. E così 8 miliardi(circa)all'anno entrano nelle tasche dello stato come una specie di tasse volontariamente pagate dai cittadini.
Eppure non ci vuole molto tempo a trovare documentari o informazioni riguardo a questa specie di truffa.
Ma ci sono milioni di persone che partecipano alla stessa,difficile vita e che sognano un guadagno facile,ci sono le cose non dette,ci sono anziani,giovani donne e uomini che nella loro routine non hanno il tempo per pensare a queste cose. C'è l'informazione che scarseggia.C'è la tv che dovrebbe essere il principale mezzo di informazione,che certe cose le dovrebbe dire,che dovrebbe contribuire a creare una coscienza nelle persona attraverso l'informazione vera. E invece no,passano solo spot su spot,bombardamenti continui di pubblicità.Milioni di persone che ascoltano la stessa cosa,sarebbe assurdo per un cittadino qualunque pensare che molto di quello che ci viene proposto è falso. La televisione lo dice quindi è vero.
E se dopo aver pensato a questo voi vi sentite felici e spensierati non lo so,ma di certo a me viene l'ansia.
[...]Come molti di voi io apprezzo il benessere della routine quotidiana, la sicurezza di ciò che è familiare, la tranquillità della ripetizione. Ne godo quanto chiunque altro. Ma nello spirito della commemorazione, affinché gli eventi importanti del passato, generalmente associati alla morte di qualcuno o al termine di una lotta atroce e cruenta vengano celebrati con una bella festa[...]sottraendo un po' di tempo alla vita quotidiana, per sederci e fare due chiacchiere. Alcuni vorranno toglierci la parola, sospetto che in questo momento stiano strillando ordini al telefono e che presto arriveranno gli uomini armati. Perché? Perché, mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato, e per coloro che vorranno ascoltare, all'affermazione della verità. E la verità è che c'è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese. Crudeltà e ingiustizia, intolleranza e oppressione. E lì dove una volta c'era la libertà di obiettare, di pensare, di parlare nel modo ritenuto più opportuno, lì ora avete censori e sistemi di sorveglianza, che vi costringono ad accondiscendere a ciò. Com'è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate il colpevole.. non c'è che da guardarsi allo specchio. Io so perché l'avete fatto. So che avevate paura. E chi non ne avrebbe avuta? Guerre, terrore, malattie. C'era una quantità enorme di problemi, una macchinazione diabolica atta a corrompere la vostra ragione e a privarvi del vostro buon senso. La paura si è impadronita di voi, ed il Caos mentale ha fatto sì che vi rivolgeste all'attuale Alto Cancelliere, Adam Sutler. Vi ha promesso ordine e pace in cambio del vostro silenzioso, obbediente consenso. Ieri sera ho cercato di porre fine a questo silenzio. Ieri sera io ho distrutto il vecchio Bailey, per ricordare a questo paese quello che ha dimenticato. Più di quattrocento anni fa, un grande cittadino ha voluto imprimere per sempre nella nostra memoria il 5 novembre. La sua speranza, quella di ricordare al mondo che l'equità, la giustizia, la libertà sono più che parole: sono prospettive. Quindi, se non avete visto niente, se i crimini di questo governo vi rimangono ignoti, vi consiglio di lasciar passare inosservato il 5 novembre. Ma se vedete ciò che vedo io, se la pensate come la penso io, e se siete alla ricerca come lo sono io, vi chiedo di mettervi al mio fianco, ad un anno da questa notte, fuori dai cancelli del Parlamento, e insieme offriremo loro un 5 novembre che non verrà mai più dimenticato.
(V)
 
Discorso stupendo tratto dal film "V for vendetta". Direi che ci sono molte analogie che si potrebbero trovare con il nostro presente...


sabato 11 settembre 2010

Più lo tieni dentro e più vorresti urlarlo al mondo.
Perché le persone certe volte hanno paura di dire quello che pensano?

mercoledì 1 settembre 2010


Quando senti di avere a che fare con qualcosa più grande di te,quando senti che i concetti,le soluzioni ti sfuggono perchè i tuoi 1300gr circa di cervello non bastano ad afferrare tutto...
Mai provato il nervoso per questa incapacità che poi si trasforma in un'esaltazione che però ti fà sentire vivo e partecipe?
Quando gli occhi desiderano infinita vera bellezza ma si rendono conto di poterla solo immaginare,quando la mente vorrebbe perdersi nella letizia della totale comprensione per stare finalmente tranquilla ma sa che dovrà ancora sforzarsi,cercare,rimurginare e probabilmente non troverà mai qualcosa di certo..
Il gusto sta nella domanda

CCCP Fedeli alla Linea - Annarella

lunedì 30 agosto 2010

Beyond your control

Oggi mi alzo,mi lavo,mi preparo e vado a scuola/lavoro.Torno a casa all'ora prestabilita e tv/pranzo/spuntino.Due chiacchiere con i soliti amici e poi si torna dalla famiglia.A casa cena/tv e se è sabato la sera forse si esce.Poi a dormire e tutto ricomincia daccapo.Ecco io credo che in una situazione del genere o si rischia di essere estremamente addormentati/morti,o di sentirsi terribilmente in gabbia.Il sistema implicitamente dice:"guardati intorno,non vedi cosa hanno tutti?Una casa,una famiglia,un lavoro.." Non puoi fare nient'altro,ti servono soldi,ti serve un lavoro.Il lavoro è la necessità primaria per sopravvivere in questa società."La vuoi anche tu una casa?Allora lavora..!".Ma non è così semplice,perché non puoi fare il lavoro che vuoi tu per avere una bella casa,no,devi fare il lavoro che ti dicono loro.Le tue passioni,il tuo desiderio di espressione puoi coltivarli solo come hobby.Se sei bravo a scuola allora prenderai l'Università,ma stai attento!Studia solo ciò che è UTILE alla società,per esempio prendi ingenieria,perché è quella la facoltà che oggi come oggi è più utile al "progresso".Oppure se sei tenace prendi quello che vuoi,ma poi per guadagnare soldi dovrai sforzarti di trovare un modo per rendere utile quello che hai scelto di fare,altrimenti dopo la laurea dovrai fare un lavoro mediocre,perché qui viene ben considerato solo chi è utile agli scopi della società.Qui tutti intorno a te parlano di apertura mentale,parlano di progresso!Tutti dopo staremo meglio!Non lo vedi intorno a te i muri tappezzati di cartelloni pubblicitari?Adesso grazie al progresso esiste la fiesta!Quella magnifica merendina con cui puoi riempire lo stomaco se "non ci vedi più dalla fame!",non li vedi i nuovi dentifrici?Questo sono i migliori perché prevengono dal tartaro,proteggono denti e gengive e lasciano l'alito fresco!(eppure mi pare che gli spazzolini di tre anni fa lo facevano allo stesso modo..),non vedi le nuove macchinette digitali?Guai uscirne senza.Se fai una gita o esci con gli amici la prima cosa da ricordare è lei!Saranno solo le sue foto con una definizione sempre più avanzata a permetterti di ricordati quello che hai vissuto.
E così passano le giornate.Siamo considerati come piccole barrette di energia ricaricabili a denaro ed utili a produrre oggetti sempre più all'avanguardia.La maggior parte delle persone fanno un lavoro non adatto a loro.Tornano a casa senza essere soddisfatte di ciò che hanno fatto,perché non l'hanno fatto per loro,e la cosa peggiore e che nemmeno si pongono questo problema,perché vivere così è NORMALE,perché è così CHE FANNO TUTTI.Come se questo"TUTTI"avesse ragione,come se Lui sapesse cosa è meglio per te.In realtà a "TUTTI" non gliene frega niente di quello che è meglio per te,gli frega solo di funzionare il meglio possibile.
Le persone tornano a casa e si sentono stanche perché hanno fatto tante cose oggi,hanno "corso tutto il giorno" ed è per questo che sono nervose.Non si rendono conto che si può correre tutto il giorno ed essere felici a fine giornata.Ma questo accade solo alle persone che prima di ascoltare la società ascoltano loro stesse e quindi i loro bisogni fisici e mentali.Ti fanno credere che la società (quella di oggi si intende)può darti tutto ciò di cui hai bisogno.E chissà perché io questo invece non lo credo affatto.A me sembra piuttosto che essa voglia formarmi a suo piacimento,che mi voglia rendere utile ai suoi scopi...Essa ti fa credere di darti tutta la libertà che vuoi,eppure non ti lascierà mai andare.Prova a VIVERE (e non a parlare)come uno che non è d'accordo,e ti accorgerai di non poterlo fare.Di chiacchiere di dissenso ne puoi fare quante ne vuoi(anzi tra un po in Italia non si potrà fare nemmeno quello),ma se decidessi di non piegarti al suo sistema,di fregartene del lavoro buono della casa bella ecc.allora o vivrai come una specie di reietto corcondato da persone che invece sono perfettamente integrate nella società,oppure devi avere abbastanza coraggio e incoscenza per andartene..
Con tutto questo discorso non voglio dire che tecnologia e progresso siano sbagliate in sè perché senz'altro sono utilissime anche a livello umano per la cura di malattie  ecc.. ma di sicuro nella vita di una persona non è possibile fare un lavoro che spesso è anche stressante solo per poter comprare nuovi oggetti.Dov'è il tempo per la ricerca?Dov'è l'apertura mentale che avete promesso?é nel vedere una moschea costruita vicino ad una chiesa cattolica?Non credo.Questa di cui parlate è un'ipocrita "civilizzazione",è una tolleranza.Se non riesco a capire che al di là del divano più bello c'è qualcosa di meglio e importante da ottenere,se non riesco a capire che oltre alla televisione c'è qualcosa di più interessante e utile da vedere come posso CAPIRE la diversità fra me ed un altro uomo?
Io sono avvelenata di questa società esattamente come tutti gli altri,altrimenti non scriverei qui,non starei su facebook e non potrei camminare tranquillamente per le strade cementate della città con sguardo tranquillo,anche io ho gli occhi e le orecchie abituate a tutto questo,anche io ho paura del diverso,ho paura soprattutto di provare a vivere in modo diverso rispetto a quello che mi offre la società.Eppure in un angolo della mia mente c'è una parte di me che mi conosce perfettamente,che sa quello che voglio,che sa quello che è  bene per me e che mi aiuterà non a sopravvivere NELLA società,ma a sopravvivere ALLA società.

domenica 29 agosto 2010

Cambiamenti


Non ho mai parlato della morte e a dire la verità sono troppo attaccata alla vita per pensarci.
Poi ho pensato che io,o qualcosa di me,esisterà sempre.Se proviamo ad elasticizzare la mente si potrebbe dire che non moriamo mai,anche la morte,come quasi tutte le cose che riguardano l'uomo,è un concetto soggettivo.Quando il mio cuore si fermerà,quando i processi chimici smetteranno di avvenire nel mio corpo sarò morta?
Ma non è forse vero che nulla si crea nulla si distrugge,ma tutto si trasforma?
E allora gli atei materialisti quando dicono che dopo la morte semplicemente "non ci siamo più" non chiudono drasticamente gli occhi di fronte alla realtà?Proprio loro che sono così "razionali"!
Io non morirò,io mi trasformerò.
Parti del mio corpo si scomporranno ed andranno a costituire qualcos'altro,solo che in forma e in modo diverso.La mia intelligenza,tracce di me,rimarranno,inevitabilmente.
Ma noi umani abbiamo così paura del diverso.Abbiamo paura perfino dei vicini di casa perché secondo noi sono "strani",come possiamo quindi immaginare cosa significa dire che un giorno "noi non moriremo ma vivremo solo in modo  DIVERSO"?
Si può dire per esempio che un amore è morto,per indicare il fatto che è finito,ma un sentimento fra due persone che si sono lasciate rimane sempre.Magari non esisterà più sotto forma di un amore passionale,ma esisterà sotto forma di affetto,oppure sotto forma di passione/rancore/rabbia.Ma QUALCOSA lo proveremo sempre per quella persona.E i sentimenti che vengono provati prima o dopo la rottura non sono due cose opposte o divise(prima ti amavo,ora ci siamo lasciati e ti odio),ma sono l'evoluzione di un cambiamento.é tutto collegato.Niente finisce nel nulla.Perché morte e vita dovrebbero dunque essere due cose opposte?

Disciolta

In un laghetto c'è un pesce.Ci sono tantissime,forse infinite,probabilità di ciò che esso potrebbe fare:potrebbe essere in un punto come in un altro come potrebbe essersi spostato di un centimetro come potrebbe essere morto.Una persona insolita,in un'insolita situazione provava a spiegarmi con questo esempio la teoria dei quanti.Quel pesce,fino a che non lo vedrò,è disciolto nell'acqua del laghetto in cui si trova,è percentuale.Dal momento in cui la mia coscenza percepisce la sua posizione il pesce esiste.
Quanto è soggettiva la conoscenza..è impressionante.
Io per una persona che abita dall'altra parte della Terra sono disciolta nell'umanità,potrei anche non esistere.

giovedì 19 agosto 2010

L'ispirazione - il ritorno


Dunque,mi chiedevo :"Come sono io?" e poichè le prospettive occupazionali dei laureati in filosofia sono deludenti mi chiedevo anche: "cosa voglio fare/farò da grande?"
La risposta è assai bislacca perché ho deciso che voglio fare il "Socrate".
Si Socrate,quello del quattrocento avanti Cristo. Sapete lui cosa faceva? Andava in giro a parlare con le persone di qualsiasi tipo.Ma non lo faceva perché amava viaggiare o per conoscere tante persone(se fosse solo questo oggi mi basterebbe facebook)ma lo faceva per cercare di trovare qualcosa che avesse un senso nella vita.Fare un tipo di dialogo che aiutasse le persone a capire se stesse e a vivere meglio cancellando sciocchi tabù o inutili moralismi."Il non sapere": era questa la prima condizione del suo dialogo. Rendere le perosone coscienti della loro piccolezza di fronte alla vastità dell'esistenza di tutte le cose.Questa era una bella denuncia verso tutti quegli individui(politici,sacerdoti ecc.)che credevano di saperla lunga sull'uomo.Dopo veniva la parte dell' "ironia",ovvero una dissimulazione delle pseudo-certezze dell'interlocutore.E infine ecco la parte che preferisco:la "maieutica" ovvero l'arte di far partorire le verità.Un dialogo all'insegna di un sapere onesto e sincero,la ricerca di concetti basilari ed universali.
Ovviamente c'era chi lo accusava di essere un perdigiorno inutile alla società o perfino dannoso perché metteva in dubbio le capacità degli uomini più importanti.
Insomma la figura del "Socrate"sarebbe un mix tra filosofo e psicologo.
Vorrei fare tante cose utili per QUESTA società,ma purtroppo l'unico rimedio che vedo è curare le "malattie" e le mancanze che crea nelle persone.Non mi ci vedo per niente a raccimolare un paccone di soldi dirigendo un'azienda,occupandomi del diritto,producendo wc sempre più confortevoli dove far appoggiare culoni pesanti,oppure cercando modi originali per convincere le persone che acquistando il nuovissimo deodorante per la casa con soffio automatico la loro casa sarà più bella e la loro famiglia più felice,o peggio ancora a trovare modi più subdoli possibili per fare sempre più soldi perché si sa: "è l'economia che fa girare il mondo!". Io voglio trasmettere grandi cose alle persone,che le aiutino a capire qualcosa di importante e poi a vivere meglio.
Credo di essere tutto ciò che di astratto può venire in mente.Amo l'arte perché capisco cosa spinge un artista a fare quello che fà e perché cerca di trasmettere quello che di importante ha capito,cerca di esprimere se stesso.Mi piace intuire più che fare logiche connessioni perché se mai dovessimo capire qualcosa di grande sarà una folgorante intuizione perché ogni uomo ha una propria logica dato che le persone considerano cose diverse e in diversi momenti. Preferisco la grandezza ai dettagli perché cerco disperatamente di cogliere un ordine nel tutto,un significato.Preferisco la flassibilità della mente alla durezza delle esperienze.Le occidentali diatribe tra scienza e fede non le sopporto perché non sono altro che due facce della stessa medaglia solo che sono portate all'estremo e al fanatismo. In cosa credo dunque?Quali sono le basi dei miei ragionementi?
Per il momento mi basta aver fede nella vita.

domenica 1 agosto 2010



Salve mondo,
ho notato che io e te non sempre andiamo molto d'accordo..
spesso tu arrivi un attimo prima,o io arrivo mezz'ora dopo..
non sempre tu mi piaci,e non sempre coloro che ti popolano mi vanno a genio.
E forse io non sempre vado a genio a loro..
non credi che sia opportuno trovare un'accordo fra noi?
Ebbene da oggi ti affronterò in maniera diversa,non avrò paura di immergermi in te e nelle avventure che mi porrai davanti..
Staremo a vedere..!

venerdì 16 luglio 2010


Is è mo laoch, mo ghile mear (Lui è il mio eroe, il mio amore)

Is è mo shaesar ghile mear (Lui è il mio cesare, il mio amore)
Nì fhuaras fèin aon tsuan ar seàn (Non ho trovato felicità o riposo)
o chuaigh ì gcèin mo ghile mear (da quando il mio amore è partito)

Addio, addio e un bicchiere levato al cielo d'Irlanda e alle nuvole gonfie.

Un nodo alla gola ed un ultimo sguardo alla vecchia Anna Liffey e alle strade del porto.
Un sorso di birra per le verdi brughiere e un altro ai mocciosi coperti di fango,
e un brindisi anche agli gnomi a alle fate, ai folletti che corrono sulle tue strade.


Vi lascio con una piccola parte della bellissima canzone dei Modena City Ramblers "In un giorno di pioggia" e ci rivediamo tra un paio di settimane gente(forse anche prima) 
non parto per l'Irlanda purtroppo,mi limiterò alla Calabria(che è comunque bella!)
Un saluto


lunedì 5 luglio 2010

Inutile discutere...è la natura!


L'importanza della diversità è una cosa in cui credo molto.Non bisogna accettarsi l'uno con l'altro per tolleranza,ma per accettazione della nostra diversità.Questo discorso vale soprattutto per la distinzione uomo-donna.Molte conquiste delle donne sono basate su questo principio:la donna può avere gli stessi diritti dell'uomo e fare le sue stesse cose perché la donna è COME l'uomo.
Sarà giusto questo principio?Credo di no...io non voglio ritrovarmi a fare a gara con un uomo per vedere chi è migliore sul piano fisico o intellettuale.é una cosa insensata.Dovremmo avere gli
stessi diritti perché facciamo parte della stessa Natura,ma siamo caratterizzati comunque da essenze diverse.Il sessismo è una grande cavolata perché non ha significato far prevalere un sesso sull'altro.Lo stesso modo di amare fra i due sessi è diverso.Le femmine tendono a desiderare che il loro compagno sia presente in tutti gli aspetti della loro vita,spesso non lo vedono solo come un compagno,ma come un amante,un amico,un fratello,un rapporto quasi totalizzante insomma.Per i maschi è diverso,sono caratterizzati da una sorta di "egoismo"(non voglio usare il termine in senso dispregiativo):la compagna è compagna e basta.Può diventare molto importante se nasce un amore,ma gli altri interessi sono estranei al rapporto con la propria donna.Paragonando la loro vita ad una torta(esempio banale ma esplicativo)la donna sarebbe una fetta(magari anche una fetta molto grande,ma resta comunque una porzione a parte).Essa fa parte della sua vita,ma nel momento in cui l'uomo sta gustando gli altri pezzi può tranquillamente lasciare da parte la porzione che rappresenta la donna per dedicarsi ad essa quando ne avrà tempo o voglia.Lo stesso amore per un figlio per esempio,per una madre è incondizionato.Il bambino non deve fare nulla per ottenere l'amore della madre,essa ama suo figlio solo per il fatto che il bambino esiste.Per un padre è diverso,lui può SCEGLIERE se amare suo figlio o no.Con questo non intendo dire che un padre non provi subito affetto per il suo bambino,ma lo fà comunque in modo diverso.L'uomo in sè è molto "materiale" mentre l'essenza della donna non saprei definirla..comunque mi da l'idea di qualcosa di più profondo..
I battibecchi fra donne e uomini saranno forse il frutto di due essenze che non si capiranno mai del tutto fra loro ma che si cercano..come una calamita e che non possono fare a meno di convivere e completarsi?

venerdì 2 luglio 2010

Perché filosofia


L'interesse dell'uomo,del singolo nasce dallo stupore di fronte alla realtà.La morte di una persona cara può spingere una persona a chiedersi il perché della morte,la vista di un cielo stellato può spingere un futuro astronomo a studiare il cielo,l'impatto con la vista del mare in tempesta può svegliare la vena di un artista e il desiderio di capire come rappresentare quell'immagine naturale su una tela.Insomma gli esempi sono tanti quanti gli uomini che sono ora,che sono stati e che saranno.Ogni uomo dai tempi dei tempi ha sentito la necessità di CAPIRE,di conoscere.Per conoscere non intendo studiare sui libri laurearsi ecc ecc,ma intendo fare esperienza,esperienza di un amore,esperienza di un'intuizione,interessarsi alla realtà e desiderare di capirla.Questo è un desiderio che riguarda TUTTI gli uomini,di tutti i tempi e di tutte le età.Ce l'ha l'operaio che ama la sua famiglia,lo scienziato,il dottore,il filosofo,l'artista,il mendicante,tutti.Il semplice fatto di avere una mente,una ragione,ci condanna al desiderio di conoscere.Ora bisogna considerare l'importanza dell'INDIVIDUALITà.Essa può dipendere da tantissimi fattori e contingenze(educazione,società,propensioni personali,carattere,esperienze ecc.),questa nostra personalissima individualità e soggettività porterà ogni uomo a studiare l'unica realtà da punti di vista diversi.é per questo che per me la religione,la scienza,l'arte e tantissime altre cose non sono altro che metodi di conoscenza,desideri di ricerca dell'uomo.Una domanda,una provocazione mi ha messo un po in crisi:come la mosca che con la sua "ragione"continua a sbattere contro il vetro senza capire che dovrebbe volare un po più in la per trovare uno spazio libero per passare,l'uomo continua a sbattere contro la domanda del PERCHé senza capire che un perché non c'è e che gli basterebbe farsene una ragione per andare avanti senza problemi.Questa è una frase che potrebbe essere rivolta contro uno che vede la realtà in modo finalistico,ovvero tutto ha un fine,ogni singola parte dell'universo partecipa al raggiungimento di un fine che comunemente viene identificato con un dio.Quello di cui parlo io è qualcosa di diverso è lo studio di una realtà,di un'armonia,di un mistero che è quello della vita e dell'esistenza dell'uomo e della natura stessa.Si possono ricercare le ragioni di questo da tanti punti di vista:quello che io chiamo origine,tu,per esempio,lo chiami Dio.la filosofia non è altro che questo:"filein" "sophia" dal greco amare il sapere.é la domanda dell'uomo di fronte alla realtà.Ci sia un fine o no,ci sia solo la materia o un'anima,ci sia qualcos'altro,io non lo so.Non lo saprà mai nessun uomo con certezza perché anche lo scienziato più intelligente del mondo avrà sempre la mente troppo piccola per contenere la grandezza del TUTTO.Io voglio solo seguire la mia natura,l'umana propensione verso la conoscenza.

sabato 26 giugno 2010

Un frammento



Mentre la vita,nel suo aspetto strettamente biologico,è un mistero,l'uomo,nel suo aspetto umano,è un abisso insondabile,sia per se stesso sia per tutti i suoi simili.Noi crediamo di conoscerci,eppure,ad onta dei nostri sforzi,non ci conosciamo affatto;crediamo di conoscere i nostri simili,eppure non li conosciamo,perché noi non siamo un oggetto,e neppure i nostri simili lo sono.Più penetriamo nel nostro intimo,o nell'intimo di un altro essere,più la mèta ci sfugge.Eppure non possiamo fare a meno di desiderare di penetrare nel segreto dell'animo umano,nel suo più profondo nucleo.

Erich Fromm-L'arte di amare

mercoledì 23 giugno 2010

Questione di attimi


In questo momento,si proprio in questo qui,da qualche parte del mondo un uomo muore,un bambino nasce,due ragazzi fanno l'amore.


E sempre in questo momento una ragazza piange,in gruppo dei giovani brindano per i loro esami,e un uomo è in viaggio con la sua macchina.





In questo momento tante vite si svolgono e tanti destini si compiono.
In questo momento assaporo la solitudine della mia malinconia. Non ho paura di lei,sto imparando ad apprezzarla.



domenica 20 giugno 2010

FELICITà è CONOSCERE.

                                                                                 Così diceva Platone.
  é incredibile quanto si possa capire da questa frase.
  é incredibile quanto ci sia da dire su questa frase.
 é incredibile quanto io e un uomo vissuto quasi 2500 anni prima di me possiamo avere una visione così simile della realtà.

martedì 15 giugno 2010

Non ti muovere

Una ragazza in motorino,un casco non allacciato,un incidente.Una corsa in ambulanza fino all'ospedale dove lavora il padre,Timoteo.Un'occasione di riflessione per quest'uomo che in un momento drammatico come questo si fà scorrere tutta la vita davanti.Ed è proprio fuori dalla sala operatoria che Timoteo si abbandona ad un flusso di pensieri soffermandosi su una piccola grande storia che gli ha cambiato la vita...
Quando la vita è asfittica,quando ci si sente soli,quando da adulti si crede di aver capito tutto di sè.Ecco che si capisce che per essere in miseria non si ha bisogno di essere poveri.Timoteo un borghese potrebbe avere tutto cio di cui un uomo ha bisogno:una bella casa,una bella moglie una buon lavoro(essendo un neurochirurgo),una figlia sana.Eppure la vita lo sfida:a causa di un guasto alla macchina è costretto a fermarsi in uno squallido quartiere,e qui incontra una donna,Italia.Essa non è bella,appare molto insicura,mesta e remissiva.Da subito,in questa situazione,timoteo mostra una parte di sè animalesca,folle.Violenta la donna.Si promette di non farlo mai più e va da lei il giorno dopo per scusarsi.Eppure nonostante i suoi buoni propositi finisce per avere nuovamente rapporti con Italia.Piano piano quella che inizialmente era una passione sfrenata di un uomo frustrato che viene sfogata su una povera disgraziata,diventa un amore profondo e viscerale,cha porta i due ad amarsi follemente.Si svela così una storia d'amore trascinante ed adulterina svoltasi un un'estate,sotto la calura estiva,in un paesaggio squallido e soffocante.Eppure è proprio qui che Timoteo ritrova sè stesso.Il culmine dell'amore fra i due si ha nella gravidanza di Italia.Entrambi alla fine decidono di tenere il bambino.ma proprio in quel momento anche la moglie di Timoteo rimane incinta.Disperata,Italia è convinta che Timoteo la voglia abbandonare,e così abbortisce in un accampamento rom vicino la sua casa.Timoteo corre da lei e l'accompanga nell'inizio del viaggio verso il suo paese d'origine.é durante questo viaggio che Italia si sente male a causa dell'operazione.Timoteo tenta di salvarla disperatamente.Dopo l'intervento Italia giace nel letto,egli si sdraia accanto alla sua donna e insieme guardano il soffitto,Italia sorride felice di vivere i suoi ultimi istanti insieme a lui.Poi i due si addormentano,ma Italia nonsi sveglierà mai più.Ed è qui che si consuma ild olore di Timoteo:all'esterno della clinica deserta mentre il carro funebre porta via il corpo della sua amata,di cui sulla lapide rimarrà solo il nome:Italia.Ad egli rimane solo una scarpa rossa,che stringe nella mano.E qui vi è il grande contrasto fra la morte di Italia e la vita di sua figlia.L'intervento è finito e la lotta della ragazza fra la vita e la morte si conclude in positivo.é in questo momento che Timoteo ha in coraggio di abbandonare per sempre la scarpetta di Italia e di lasciarla andare,dopo aver riscoperto l'amore per la sua famiglia.

IL BUDDHA CHE RIDE


In Giappone si tramanda la storia di Hotei, il Buddha che ride. Il suo insegnamento si riassumeva tutto nella risata. Si spostava da un posto all’altro, da una piazza del mercato all’altra. Si metteva nel mezzo del mercato e iniziava a ridere: era il suo sermone.

La sua risata era contagiosa, coinvolgente; era una vera risata. Lo stomaco gli pulsava, ballava al suono di quella risata. Si rotolava per terra, ridendo. La gente si raccoglieva, e poi si metteva a ridere, e la risata si diffondeva, diventava un’onda che travolgeva l’intero villaggio: tutti ridevano.

La gente aspettava sempre che Hotei passasse dal loro villaggio perché portava felicità e benedizioni incomparabili. Non pronunciò mai una sola parola. Lo interrogavi su Buddha e lui rideva; gli chiedevi dell’illuminazione e lui scoppiava a ridere, gli chiedevi qualcosa sulla verità e lui rideva. Il suo unico messaggio era la risata.

 

La risata fa affiorare energie latenti nella tua fonte interiore. L’energia inizia a scorrere, segue la risata come un’ombra. Ci hai fatto caso? Quando ridi di gusto, in quei brevi istanti sei in uno stato di profonda meditazione. Il pensiero si arresta. È impossibile ridere e pensare allo stesso tempo. Sono cose diametralmente opposte: puoi o ridere o pensare! Se ridi di gusto, il pensiero si arresta, se ancora pensi, la risata sarà di circostanza, sarà un po’ fredda. Sarà una risata monca.



Quando ridi di gusto, all’improvviso, la mente scompare.

Osho
Forse è vero che il simile attira il simile perché abbiamo lo stesso modo di ridere

domenica 13 giugno 2010

L'importanza della ricerca di se stessi




Cosa desidera l'uomo?Ogni uomo con mezzi diversi,in società diverse,e in momenti storici diversi,non ha sempre cercato la felicità?La felicità individuale,la realizzazione di sè stessi.Ognuno si sente felice quando fa qualcosa che sente adatto a lui,quando riesce a completarsi ed a esprimersi in qualcosa,quando sente di essere se stesso e di aver trovato qualcosa che fa per lui.La conoscenza e la coscienza di sè,il comprendere che tipo di essere siamo,è questo che ognuno cerca.Certo questa prospettiva può sembrare troppo idealizzata.Infatti esiste anche la vita pratica di ogni uomo. Quest'ultima dipende dalla società.Per esempio in una società come la nostra che è fondata sul lavoro,un uomo per vivere nel pratico ha bisogno di un lavoro e dei soldi.Una società passata invece,sempre per esempio,si basava sul baratto e non sulla moneta,per questo un uomo per vivere aveva bisogno di oggetti,o di merce di scambio per ricavare materiale per la propria sussistenza e per quella della famiglia.Questa "vita esteriore" è guidata dal tipo di società in cui viviamo,ed è vincolata da un(per usare un termine hobbesiano)contratto sociale,il quale stabilisce delle regole e dei parametri per permettere agli uomini di vivere assieme in modo civile,ci sono quindi dei limiti che ogni uomo della comunità ha e che deve rispettare.Questa società ha anche delle regole e per questo stabilisce un certo prototipo di vita(anche se abbastanza flessibile).Dunque a seconda della società e del periodo storico in cui un uomo vive ha dei mezzi materiali(soldi,invenzioni tecnologiche,conoscenze particolari,situazioni politiche ecc.)per perseguire il proprio fine.Tuttavia questi mezzi materiali sono SOLO dei mezzi,ed è giusto che restino tali.Questo perché ognuno ha poi una vita interiore,dove ognuno cerca se stesso e lo fa sfruttando cio che ha a disposizione.In questa vita l'individuo non conosce limiti,poiché esso è così vasto e pieno di caratteristiche che non smetterà mai di conoscersi.I limiti e i vincoli posti dalla società sono puramente relativi e ogni uomo li segue solo per sopravvivere fisicamente.Eppure la società stessa è piena delle particolarità di ogni individuo.Essa si arricchisce grazie alle opere che ogni uomo compie.Se ogni singolo non potesse esprimere se stesso la società non avrebbe più motivo di esistere,perché si ridurrebbe a un'organizzazione di uomini/macchina che vanno avanti solo per mantenere la loro salute fisica.A questo punto la produzione sarebbe fine a se stessa.Lo stato ed ogni organizzazione politica in generale e le regole che esso dà,sono solamente un modo per tutelare il singolo individuo che potrebbe essere sovrastato dalla violenza di altri individui,e così non più libero di esprimersi.Per questo lo stato dovrebbe essere un opportunità perché ogni uomo potrebbe esprimersi tranquillamente e mostrare agli agli altri quello che è,ed ognuno arricchirsi dell'esperienza di altri,e confrontandosi con essa capire meglio se stesso.


In realtà questo meccanismo di confronto/conoscenza avverrà SEMPRE,in qualsiasi situazione,in qualsiasi momento,perché l'uomo è fatto così e non potrebbe essere altrimenti. è per questo che si litiga,è per questo che nessuno si da pace,è per questo che avvengono guerre,è per questo che si ama,è per questo che l'uomo è spronato da continui desideri,perché altrimenti smetterebbe di vivere.Perché l'uomo non è una macchina,perché ognuno,anche se non se ne accoge,non fà altro che credere in qualcosa,in un'ideologia politica,in una religione,in un certo modo di vivere,in una certa morale,in un certo tipo di indagine.Tutti individualmente e con estrema soggettività cercano se stessi.

sabato 12 giugno 2010

Winter


E ora che si fa?Ora che è arrivata l'estate,ora che è finita scuola...?

Non si fa niente.Perché l'estate è noiosa,perché l'estate mi trasmette afa e staticità,caldo eccessivo,folla,sudore,residui di allergie primaverili,corpi che si mettono in mostra ed ognuno si mette alla ricerca stancante e frustrante della linea perfetta.Nullafacenza.


Vorrei essere in un bosco,in un periodo fra la fine dell'estate e l'inizio d'autunno,quando c'è un'aria fresca,la natura ha appena concluso il suo periodo più florido e tutti si preparano ad affrontare l'inverno.Così come il clima,anche la mente è fresca,dopo un'estate di torpore è pronta a riattivarsi.Si prepara a studiare a riorganizzarsi la vita.Le lunghe passeggiate nei sentieri fra gli alberi e le piante,sentire l'odore della terra bagnata,passare accanto al ruscelloe eppena gli alberi si schiudono,ammirare il cielo che si schiarisce dopo una leggera pioggia.


Chissà perché l'inverno mi trasmette nostalgia,l'atmosfera che si crea è suggestiva e quasi magica.


Voglio andare a vivere nei paesi scandinavi.Sarebbe stupendo.

giovedì 3 giugno 2010

Il prossimo villaggio

Mio nonno soleva dire:"La vita è straordinariamente corta.Ora nel ricordo,mi si contrae a tal punto che,per esempio,non riesco quasi a comprendere come un giovane possa decidersi ad andare a cavallo sino al prossimo villaggio senza temere(prescindendo da una disgrazia)che perfino lo spazio di tempo,in cui si svolge felicemente e comunemente una vita,possa bastar anche lontanamente a una simile cavalcata"


Kafka-

lunedì 24 maggio 2010

FREEDOM


Liberate la mia mente vi prego,portatela via.Liberatela da ogni schema,da ogni cosa,rimarrà pura,rimarrà ciò che conta davvero. Voglio essere ciò che sono:anima e corpo. Permettete ai miei sensi di assaporare il piacere più puro,di annusare aria fresca,di bagnarsi con acqua limpida,di gustare i cibi più prelibati,di camminare a piedi nudi sull'erba,di correre. Di correre sempre più veloce,a perdifiato,e una volta arrivata sul precipizio di un burrore gridare. Tirare fuori con tutta la voce possibile l'urlo di desiderio fino a sfinirmi e a crollare sulle ginocchia sotto il sole splendende.E quando arriverà la pioggia a bagnarmi il viso,sarò stanca,ma felice.Permettetemi di essere quello che sono e di raggiungere la mia libertà.

domenica 4 aprile 2010

E se...




Che ti ha colpito quando mi hai conosciuto?La simpatia e le risate?La ragionevolezza e i bei discorsi? La semplicità?


E se conoscendomi scopriresti che sono debole,avara, approfittatrice, pervertita, stupida, complessata, testarda, sentimentale?


E se a me non me ne fregasse niente di quello che gli altri pensano di me?


(sarei stupida,perchè anche se sarebbe bello,non si puo andare avanti da soli)

lunedì 15 marzo 2010


"Non so chi mi abbia messo al mondo, ne cosa sia il mondo, ne che cosa io
stesso. Sono in un'ignoranza spaventosa in tutto. Non so che cosa sia il mio
corpo,i miei sensi,la mia anima e questa stessa parte di me che pensa quel che
dico,che medita sopra di tutto e sopra se stessa e non conosce sè meglio del
resto. Vedo quegli spaventosi spazi nell'universo, che mi rinchiudono;e mi trovo
confinato in un angolo di questa immensa distesa,senza sapere perché sono
collocato qui piuttosto che altrove,nè perché questo po di tempo che mi è dato
di vivere mi sia assegnato in questo momento piuttosto che in un altro di tutta
l'eternità che mi ha preceduto e di tutta quella che mi seguirà. Da ogni parte
vedo soltanto infiniti,che mi assorbono come un atomo e come un'ombra che dura
un istante,e scompare per sempre. Tutto quel che so è che debbo presto morire;ma
quel che ignoro di più è,appunto,questa stessa morte,che non posso evitare."

Pascal "Pensieri"

sabato 13 marzo 2010

Disasters,Maths and Nature

Un frattale è un oggetto geometrico che si ripete nella sua struttura allo stesso modo ma in scale di grandezza diverse. Di conseguenza non cambia mai aspetto,neanche se lo si guarda con una lente di ingrandimento. Il termine frattale fù coniato da Mandelbroth e deriva dal latino"fractus" ovvero "rotto,spezzato",infatti i frattali sono considerati in matematica come oggetti di dimensione frazionaria.Sono molti gli elementi in natura ad essere costituiti da una struttura a frattale come ad esempio un broccolo,un cristallo di neve,delle foglie ecc.Questo mi ha fatto comprendere come anche l'ememento che apparentemente ci può sembrare il più insulso e insignificante,come anche un comune e stupido broccolo in realtà sia importante e costituito da una complessa e affascinante struttura perché parte di un tutto governato da leggi,perché parte di un equilibrio perfetto e armonico.Questo mi ha dato un senso di grandezza perché mi ha fatto pensare a come l'uomo sia fortunato ad avere la possibilità di poter capire tutto questo.é inoltre stupefacente capire o scoprire che l'uomo fa parte di questo tutto,che anche lui è immerso e partecipe di quelle leggi che regolano la Natura.Oppure riflettere sulla grandezza della ragione umana che,anche se non se ne rende conto oppure è troppo pigra per farlo,può raggiungere vette che ora possiede solo in potenza.

Chissà se questa riflessione potrà essere uno spunto per farmi apprezzare di più la matematica così forse smetterò di guardare perplessa le pagine piene zeppe di seni coseni equazioni disequazioni e chi più ne ha più ne metta.

Bisognerebbe studiare con passione,apprendere con avidità.