mercoledì 1 settembre 2010


Quando senti di avere a che fare con qualcosa più grande di te,quando senti che i concetti,le soluzioni ti sfuggono perchè i tuoi 1300gr circa di cervello non bastano ad afferrare tutto...
Mai provato il nervoso per questa incapacità che poi si trasforma in un'esaltazione che però ti fà sentire vivo e partecipe?
Quando gli occhi desiderano infinita vera bellezza ma si rendono conto di poterla solo immaginare,quando la mente vorrebbe perdersi nella letizia della totale comprensione per stare finalmente tranquilla ma sa che dovrà ancora sforzarsi,cercare,rimurginare e probabilmente non troverà mai qualcosa di certo..
Il gusto sta nella domanda

CCCP Fedeli alla Linea - Annarella

lunedì 30 agosto 2010

Beyond your control

Oggi mi alzo,mi lavo,mi preparo e vado a scuola/lavoro.Torno a casa all'ora prestabilita e tv/pranzo/spuntino.Due chiacchiere con i soliti amici e poi si torna dalla famiglia.A casa cena/tv e se è sabato la sera forse si esce.Poi a dormire e tutto ricomincia daccapo.Ecco io credo che in una situazione del genere o si rischia di essere estremamente addormentati/morti,o di sentirsi terribilmente in gabbia.Il sistema implicitamente dice:"guardati intorno,non vedi cosa hanno tutti?Una casa,una famiglia,un lavoro.." Non puoi fare nient'altro,ti servono soldi,ti serve un lavoro.Il lavoro è la necessità primaria per sopravvivere in questa società."La vuoi anche tu una casa?Allora lavora..!".Ma non è così semplice,perché non puoi fare il lavoro che vuoi tu per avere una bella casa,no,devi fare il lavoro che ti dicono loro.Le tue passioni,il tuo desiderio di espressione puoi coltivarli solo come hobby.Se sei bravo a scuola allora prenderai l'Università,ma stai attento!Studia solo ciò che è UTILE alla società,per esempio prendi ingenieria,perché è quella la facoltà che oggi come oggi è più utile al "progresso".Oppure se sei tenace prendi quello che vuoi,ma poi per guadagnare soldi dovrai sforzarti di trovare un modo per rendere utile quello che hai scelto di fare,altrimenti dopo la laurea dovrai fare un lavoro mediocre,perché qui viene ben considerato solo chi è utile agli scopi della società.Qui tutti intorno a te parlano di apertura mentale,parlano di progresso!Tutti dopo staremo meglio!Non lo vedi intorno a te i muri tappezzati di cartelloni pubblicitari?Adesso grazie al progresso esiste la fiesta!Quella magnifica merendina con cui puoi riempire lo stomaco se "non ci vedi più dalla fame!",non li vedi i nuovi dentifrici?Questo sono i migliori perché prevengono dal tartaro,proteggono denti e gengive e lasciano l'alito fresco!(eppure mi pare che gli spazzolini di tre anni fa lo facevano allo stesso modo..),non vedi le nuove macchinette digitali?Guai uscirne senza.Se fai una gita o esci con gli amici la prima cosa da ricordare è lei!Saranno solo le sue foto con una definizione sempre più avanzata a permetterti di ricordati quello che hai vissuto.
E così passano le giornate.Siamo considerati come piccole barrette di energia ricaricabili a denaro ed utili a produrre oggetti sempre più all'avanguardia.La maggior parte delle persone fanno un lavoro non adatto a loro.Tornano a casa senza essere soddisfatte di ciò che hanno fatto,perché non l'hanno fatto per loro,e la cosa peggiore e che nemmeno si pongono questo problema,perché vivere così è NORMALE,perché è così CHE FANNO TUTTI.Come se questo"TUTTI"avesse ragione,come se Lui sapesse cosa è meglio per te.In realtà a "TUTTI" non gliene frega niente di quello che è meglio per te,gli frega solo di funzionare il meglio possibile.
Le persone tornano a casa e si sentono stanche perché hanno fatto tante cose oggi,hanno "corso tutto il giorno" ed è per questo che sono nervose.Non si rendono conto che si può correre tutto il giorno ed essere felici a fine giornata.Ma questo accade solo alle persone che prima di ascoltare la società ascoltano loro stesse e quindi i loro bisogni fisici e mentali.Ti fanno credere che la società (quella di oggi si intende)può darti tutto ciò di cui hai bisogno.E chissà perché io questo invece non lo credo affatto.A me sembra piuttosto che essa voglia formarmi a suo piacimento,che mi voglia rendere utile ai suoi scopi...Essa ti fa credere di darti tutta la libertà che vuoi,eppure non ti lascierà mai andare.Prova a VIVERE (e non a parlare)come uno che non è d'accordo,e ti accorgerai di non poterlo fare.Di chiacchiere di dissenso ne puoi fare quante ne vuoi(anzi tra un po in Italia non si potrà fare nemmeno quello),ma se decidessi di non piegarti al suo sistema,di fregartene del lavoro buono della casa bella ecc.allora o vivrai come una specie di reietto corcondato da persone che invece sono perfettamente integrate nella società,oppure devi avere abbastanza coraggio e incoscenza per andartene..
Con tutto questo discorso non voglio dire che tecnologia e progresso siano sbagliate in sè perché senz'altro sono utilissime anche a livello umano per la cura di malattie  ecc.. ma di sicuro nella vita di una persona non è possibile fare un lavoro che spesso è anche stressante solo per poter comprare nuovi oggetti.Dov'è il tempo per la ricerca?Dov'è l'apertura mentale che avete promesso?é nel vedere una moschea costruita vicino ad una chiesa cattolica?Non credo.Questa di cui parlate è un'ipocrita "civilizzazione",è una tolleranza.Se non riesco a capire che al di là del divano più bello c'è qualcosa di meglio e importante da ottenere,se non riesco a capire che oltre alla televisione c'è qualcosa di più interessante e utile da vedere come posso CAPIRE la diversità fra me ed un altro uomo?
Io sono avvelenata di questa società esattamente come tutti gli altri,altrimenti non scriverei qui,non starei su facebook e non potrei camminare tranquillamente per le strade cementate della città con sguardo tranquillo,anche io ho gli occhi e le orecchie abituate a tutto questo,anche io ho paura del diverso,ho paura soprattutto di provare a vivere in modo diverso rispetto a quello che mi offre la società.Eppure in un angolo della mia mente c'è una parte di me che mi conosce perfettamente,che sa quello che voglio,che sa quello che è  bene per me e che mi aiuterà non a sopravvivere NELLA società,ma a sopravvivere ALLA società.

domenica 29 agosto 2010

Cambiamenti


Non ho mai parlato della morte e a dire la verità sono troppo attaccata alla vita per pensarci.
Poi ho pensato che io,o qualcosa di me,esisterà sempre.Se proviamo ad elasticizzare la mente si potrebbe dire che non moriamo mai,anche la morte,come quasi tutte le cose che riguardano l'uomo,è un concetto soggettivo.Quando il mio cuore si fermerà,quando i processi chimici smetteranno di avvenire nel mio corpo sarò morta?
Ma non è forse vero che nulla si crea nulla si distrugge,ma tutto si trasforma?
E allora gli atei materialisti quando dicono che dopo la morte semplicemente "non ci siamo più" non chiudono drasticamente gli occhi di fronte alla realtà?Proprio loro che sono così "razionali"!
Io non morirò,io mi trasformerò.
Parti del mio corpo si scomporranno ed andranno a costituire qualcos'altro,solo che in forma e in modo diverso.La mia intelligenza,tracce di me,rimarranno,inevitabilmente.
Ma noi umani abbiamo così paura del diverso.Abbiamo paura perfino dei vicini di casa perché secondo noi sono "strani",come possiamo quindi immaginare cosa significa dire che un giorno "noi non moriremo ma vivremo solo in modo  DIVERSO"?
Si può dire per esempio che un amore è morto,per indicare il fatto che è finito,ma un sentimento fra due persone che si sono lasciate rimane sempre.Magari non esisterà più sotto forma di un amore passionale,ma esisterà sotto forma di affetto,oppure sotto forma di passione/rancore/rabbia.Ma QUALCOSA lo proveremo sempre per quella persona.E i sentimenti che vengono provati prima o dopo la rottura non sono due cose opposte o divise(prima ti amavo,ora ci siamo lasciati e ti odio),ma sono l'evoluzione di un cambiamento.é tutto collegato.Niente finisce nel nulla.Perché morte e vita dovrebbero dunque essere due cose opposte?

Disciolta

In un laghetto c'è un pesce.Ci sono tantissime,forse infinite,probabilità di ciò che esso potrebbe fare:potrebbe essere in un punto come in un altro come potrebbe essersi spostato di un centimetro come potrebbe essere morto.Una persona insolita,in un'insolita situazione provava a spiegarmi con questo esempio la teoria dei quanti.Quel pesce,fino a che non lo vedrò,è disciolto nell'acqua del laghetto in cui si trova,è percentuale.Dal momento in cui la mia coscenza percepisce la sua posizione il pesce esiste.
Quanto è soggettiva la conoscenza..è impressionante.
Io per una persona che abita dall'altra parte della Terra sono disciolta nell'umanità,potrei anche non esistere.