martedì 15 giugno 2010

Non ti muovere

Una ragazza in motorino,un casco non allacciato,un incidente.Una corsa in ambulanza fino all'ospedale dove lavora il padre,Timoteo.Un'occasione di riflessione per quest'uomo che in un momento drammatico come questo si fà scorrere tutta la vita davanti.Ed è proprio fuori dalla sala operatoria che Timoteo si abbandona ad un flusso di pensieri soffermandosi su una piccola grande storia che gli ha cambiato la vita...
Quando la vita è asfittica,quando ci si sente soli,quando da adulti si crede di aver capito tutto di sè.Ecco che si capisce che per essere in miseria non si ha bisogno di essere poveri.Timoteo un borghese potrebbe avere tutto cio di cui un uomo ha bisogno:una bella casa,una bella moglie una buon lavoro(essendo un neurochirurgo),una figlia sana.Eppure la vita lo sfida:a causa di un guasto alla macchina è costretto a fermarsi in uno squallido quartiere,e qui incontra una donna,Italia.Essa non è bella,appare molto insicura,mesta e remissiva.Da subito,in questa situazione,timoteo mostra una parte di sè animalesca,folle.Violenta la donna.Si promette di non farlo mai più e va da lei il giorno dopo per scusarsi.Eppure nonostante i suoi buoni propositi finisce per avere nuovamente rapporti con Italia.Piano piano quella che inizialmente era una passione sfrenata di un uomo frustrato che viene sfogata su una povera disgraziata,diventa un amore profondo e viscerale,cha porta i due ad amarsi follemente.Si svela così una storia d'amore trascinante ed adulterina svoltasi un un'estate,sotto la calura estiva,in un paesaggio squallido e soffocante.Eppure è proprio qui che Timoteo ritrova sè stesso.Il culmine dell'amore fra i due si ha nella gravidanza di Italia.Entrambi alla fine decidono di tenere il bambino.ma proprio in quel momento anche la moglie di Timoteo rimane incinta.Disperata,Italia è convinta che Timoteo la voglia abbandonare,e così abbortisce in un accampamento rom vicino la sua casa.Timoteo corre da lei e l'accompanga nell'inizio del viaggio verso il suo paese d'origine.é durante questo viaggio che Italia si sente male a causa dell'operazione.Timoteo tenta di salvarla disperatamente.Dopo l'intervento Italia giace nel letto,egli si sdraia accanto alla sua donna e insieme guardano il soffitto,Italia sorride felice di vivere i suoi ultimi istanti insieme a lui.Poi i due si addormentano,ma Italia nonsi sveglierà mai più.Ed è qui che si consuma ild olore di Timoteo:all'esterno della clinica deserta mentre il carro funebre porta via il corpo della sua amata,di cui sulla lapide rimarrà solo il nome:Italia.Ad egli rimane solo una scarpa rossa,che stringe nella mano.E qui vi è il grande contrasto fra la morte di Italia e la vita di sua figlia.L'intervento è finito e la lotta della ragazza fra la vita e la morte si conclude in positivo.é in questo momento che Timoteo ha in coraggio di abbandonare per sempre la scarpetta di Italia e di lasciarla andare,dopo aver riscoperto l'amore per la sua famiglia.

IL BUDDHA CHE RIDE


In Giappone si tramanda la storia di Hotei, il Buddha che ride. Il suo insegnamento si riassumeva tutto nella risata. Si spostava da un posto all’altro, da una piazza del mercato all’altra. Si metteva nel mezzo del mercato e iniziava a ridere: era il suo sermone.

La sua risata era contagiosa, coinvolgente; era una vera risata. Lo stomaco gli pulsava, ballava al suono di quella risata. Si rotolava per terra, ridendo. La gente si raccoglieva, e poi si metteva a ridere, e la risata si diffondeva, diventava un’onda che travolgeva l’intero villaggio: tutti ridevano.

La gente aspettava sempre che Hotei passasse dal loro villaggio perché portava felicità e benedizioni incomparabili. Non pronunciò mai una sola parola. Lo interrogavi su Buddha e lui rideva; gli chiedevi dell’illuminazione e lui scoppiava a ridere, gli chiedevi qualcosa sulla verità e lui rideva. Il suo unico messaggio era la risata.

 

La risata fa affiorare energie latenti nella tua fonte interiore. L’energia inizia a scorrere, segue la risata come un’ombra. Ci hai fatto caso? Quando ridi di gusto, in quei brevi istanti sei in uno stato di profonda meditazione. Il pensiero si arresta. È impossibile ridere e pensare allo stesso tempo. Sono cose diametralmente opposte: puoi o ridere o pensare! Se ridi di gusto, il pensiero si arresta, se ancora pensi, la risata sarà di circostanza, sarà un po’ fredda. Sarà una risata monca.



Quando ridi di gusto, all’improvviso, la mente scompare.

Osho
Forse è vero che il simile attira il simile perché abbiamo lo stesso modo di ridere

domenica 13 giugno 2010

L'importanza della ricerca di se stessi




Cosa desidera l'uomo?Ogni uomo con mezzi diversi,in società diverse,e in momenti storici diversi,non ha sempre cercato la felicità?La felicità individuale,la realizzazione di sè stessi.Ognuno si sente felice quando fa qualcosa che sente adatto a lui,quando riesce a completarsi ed a esprimersi in qualcosa,quando sente di essere se stesso e di aver trovato qualcosa che fa per lui.La conoscenza e la coscienza di sè,il comprendere che tipo di essere siamo,è questo che ognuno cerca.Certo questa prospettiva può sembrare troppo idealizzata.Infatti esiste anche la vita pratica di ogni uomo. Quest'ultima dipende dalla società.Per esempio in una società come la nostra che è fondata sul lavoro,un uomo per vivere nel pratico ha bisogno di un lavoro e dei soldi.Una società passata invece,sempre per esempio,si basava sul baratto e non sulla moneta,per questo un uomo per vivere aveva bisogno di oggetti,o di merce di scambio per ricavare materiale per la propria sussistenza e per quella della famiglia.Questa "vita esteriore" è guidata dal tipo di società in cui viviamo,ed è vincolata da un(per usare un termine hobbesiano)contratto sociale,il quale stabilisce delle regole e dei parametri per permettere agli uomini di vivere assieme in modo civile,ci sono quindi dei limiti che ogni uomo della comunità ha e che deve rispettare.Questa società ha anche delle regole e per questo stabilisce un certo prototipo di vita(anche se abbastanza flessibile).Dunque a seconda della società e del periodo storico in cui un uomo vive ha dei mezzi materiali(soldi,invenzioni tecnologiche,conoscenze particolari,situazioni politiche ecc.)per perseguire il proprio fine.Tuttavia questi mezzi materiali sono SOLO dei mezzi,ed è giusto che restino tali.Questo perché ognuno ha poi una vita interiore,dove ognuno cerca se stesso e lo fa sfruttando cio che ha a disposizione.In questa vita l'individuo non conosce limiti,poiché esso è così vasto e pieno di caratteristiche che non smetterà mai di conoscersi.I limiti e i vincoli posti dalla società sono puramente relativi e ogni uomo li segue solo per sopravvivere fisicamente.Eppure la società stessa è piena delle particolarità di ogni individuo.Essa si arricchisce grazie alle opere che ogni uomo compie.Se ogni singolo non potesse esprimere se stesso la società non avrebbe più motivo di esistere,perché si ridurrebbe a un'organizzazione di uomini/macchina che vanno avanti solo per mantenere la loro salute fisica.A questo punto la produzione sarebbe fine a se stessa.Lo stato ed ogni organizzazione politica in generale e le regole che esso dà,sono solamente un modo per tutelare il singolo individuo che potrebbe essere sovrastato dalla violenza di altri individui,e così non più libero di esprimersi.Per questo lo stato dovrebbe essere un opportunità perché ogni uomo potrebbe esprimersi tranquillamente e mostrare agli agli altri quello che è,ed ognuno arricchirsi dell'esperienza di altri,e confrontandosi con essa capire meglio se stesso.


In realtà questo meccanismo di confronto/conoscenza avverrà SEMPRE,in qualsiasi situazione,in qualsiasi momento,perché l'uomo è fatto così e non potrebbe essere altrimenti. è per questo che si litiga,è per questo che nessuno si da pace,è per questo che avvengono guerre,è per questo che si ama,è per questo che l'uomo è spronato da continui desideri,perché altrimenti smetterebbe di vivere.Perché l'uomo non è una macchina,perché ognuno,anche se non se ne accoge,non fà altro che credere in qualcosa,in un'ideologia politica,in una religione,in un certo modo di vivere,in una certa morale,in un certo tipo di indagine.Tutti individualmente e con estrema soggettività cercano se stessi.