domenica 29 agosto 2010

Cambiamenti


Non ho mai parlato della morte e a dire la verità sono troppo attaccata alla vita per pensarci.
Poi ho pensato che io,o qualcosa di me,esisterà sempre.Se proviamo ad elasticizzare la mente si potrebbe dire che non moriamo mai,anche la morte,come quasi tutte le cose che riguardano l'uomo,è un concetto soggettivo.Quando il mio cuore si fermerà,quando i processi chimici smetteranno di avvenire nel mio corpo sarò morta?
Ma non è forse vero che nulla si crea nulla si distrugge,ma tutto si trasforma?
E allora gli atei materialisti quando dicono che dopo la morte semplicemente "non ci siamo più" non chiudono drasticamente gli occhi di fronte alla realtà?Proprio loro che sono così "razionali"!
Io non morirò,io mi trasformerò.
Parti del mio corpo si scomporranno ed andranno a costituire qualcos'altro,solo che in forma e in modo diverso.La mia intelligenza,tracce di me,rimarranno,inevitabilmente.
Ma noi umani abbiamo così paura del diverso.Abbiamo paura perfino dei vicini di casa perché secondo noi sono "strani",come possiamo quindi immaginare cosa significa dire che un giorno "noi non moriremo ma vivremo solo in modo  DIVERSO"?
Si può dire per esempio che un amore è morto,per indicare il fatto che è finito,ma un sentimento fra due persone che si sono lasciate rimane sempre.Magari non esisterà più sotto forma di un amore passionale,ma esisterà sotto forma di affetto,oppure sotto forma di passione/rancore/rabbia.Ma QUALCOSA lo proveremo sempre per quella persona.E i sentimenti che vengono provati prima o dopo la rottura non sono due cose opposte o divise(prima ti amavo,ora ci siamo lasciati e ti odio),ma sono l'evoluzione di un cambiamento.é tutto collegato.Niente finisce nel nulla.Perché morte e vita dovrebbero dunque essere due cose opposte?

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