Oggi parlando con una mia amica mi ha raccontato la testimonianza di una sua professoressa che abita proprio all'Aquila e che per venire ad insegnare qui a Roma tutte le mattine deve alzarsi alle 4.Appena entrata in classe chiede ai ragazzi se per caso doveva riportargli qualche compito in cleasse,i ragazzi dicono di non ricordarsi e la professoressa risponde dicendo:"tanto anche se c'erano dei compiti da riconsegnare non avrei potuto farlo dato che sono sotto le macerie!".Accenna un sorriso,ma nessuno ride.Gli ha raccontato di come le cose siano diverse da come vengono mostrate in tv.Infatti le tende che hanno mostrato nei servizi,quelle con luce acqua e persone sorridenti con bambini che giocavano felici con i volontari rotolandosi nei prati non sono altro che alcune e rare eccezioni,mentre la stragrande maggioranza delle persone vive in tende senza luce,acqua e gas.Le prime boccette d'acqua che quelle persone sono riuscite ad ottenere costavano circa 8 euro l'una,di conseguenza,essendo l 'acqua cosi preziosa e costosa,molte persone non si sono potute lavare per diversi giorni.Per quanto riguarda il nostro Presidente e alla sua promessa di far costruire nuove case in poco tempo,mi chiedo come sia possibile una cosa del genere dato che solo per rifare le tubature dell'acqua(completamente scoppiate durante il terremoto) occorre più di un anno.Assurda inoltre la vicenda di quella sognora piuttosto anziana che nelle macerie aveva perso la sua dentiera,e il premier venuto a sapere di questo fatto convocò immediatamente un'equipe di dentisti e odontotecnici per far consegnare alla sognora una dentiera nuova appena il giorno dopo.Ovviamente la signora ha ringraziato felicissima e robabilmente avrebbe volentieri aggiunto"ora si che voterò Berlusconi!!".........Inoltre la televisione a mio parere non ha neanche approfondito i drammi umani veri e propri che si sono presentati a quelle persone.Sempre questa prosessoressa ha detto di aver assistito alla scena di una sua amica che aveva i nonni intrappolati sotto le macerie,due vigili sono accorsi,hanno chiesto ai famigliari quanti anni avessero le persone che erano sotto quelle macerie,e dato che i due signori erano anziani(78 e 83 anni circa) si sono scusati e hanno detto di non potersi fermare a scavare li perche dovevano andare a tirare fuori dalle macerie dei ragazzi di circa 20 anni rimasti anche loro sotto le macerie.La famiglia dei due nonni si è messa a scavare ma purtroppo era passato troppo tempo e cosi essi sono stati tirati fuori morti.Con questo non voglio dire che quello che è successo sia sbagliato,ma solo che probabilmente questi fatti non sono stati approfonditi.Nessuno di noi avrebbe potuto capire fino in fondo cosa significa essere impotenti di fronte ai tuoi cari sotterrati nelle macerie e senza nessuno che ti possa aiutare fino in fondo perchè c'è sempre qualcosa di più importante.Questa profesorssa infatti ha anche detto che durante questa tragedia,dopo aver visto scene molto pesanti,come per esempio persone disperate per la morte dei parenti e amici che piangevano accanto a persone che invece piangevano per la perdita della casa,ha rivalutato in maniera estrema le sue priorità nella vita.Ma a quanto pare i tg erano più occupati a mandare in onda servizi dove c'era un inviato che a una persona appena tirata fuori dalle macerie chiedeva "ma è contenta?!".Mi chiedo quel giornalista che risposta si aspettava..:"no guarda volevo restare un altra oretta sotto le macerie!sai com'è mi ero cosi affezionata a quel calcinaccio che mi ha spaccato il viso quando mi è crollato addosso!..........Mi rendo conto,a questo punto di come prima la mia visione su questo terremoto fosse ristretta e superficiale e non avevo per niente riflettuto sugli aspetti piu pesanti della faccenda.
Lady
ci sono, appunto, altri sciacalli. Quelli della televisione, quelli che speculano sulle tragedie altrui. E questo racconto della professoressa, ne è una dimostrazione. Dovremmo un po' tutti fermarci a riflettere, ogni tanto. E rivalutare costantemente le nostre priorità.
RispondiEliminaun saluto.